La Corte di Cassazione ha messo la parola fine ad un’accesa battaglia legale nel settore della moda, confermando la condanna per contraffazione a carico di Thom Browne Inc. e Thom Browne Retail Italy S.r.l. nei confronti di Harmont & Blaine S.p.A. La pronuncia riafferma l’importanza della distintività degli elementi figurativi nei marchi complessi e la loro tutela contro il rischio di confusione per i consumatori.
Al centro della disputa, il celebre bassotto di profilo, elemento iconico che contraddistingue i marchi di entrambe le aziende. Harmont & Blaine aveva accusato Thom Browne di aver utilizzato un simbolo troppo simile al proprio, generando potenziale confusione nel pubblico.
La Suprema Corte, nel ribadire i principi fondamentali in materia di marchi complessi, evidenzia che, sebbene gli elementi denominativi (il nome del marchio) siano generalmente considerati più distintivi, non è una regola assoluta. L’elemento figurativo, come nel caso del bassotto, può assumere una posizione equivalente o addirittura dominante in base alla sua forma, dimensioni, colore o collocazione.